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Minetti: il tempo è finito

Con un intervento ispirato, emotivo e diretto, Annalisa Minetti ha parlato dal palco della Maratona sul Bullismo come madre, atleta e testimone attiva. La sua voce ha dato forma a un appello urgente: “Il tempo è finito. Non possiamo più rimandare. Il disagio giovanile non aspetta. Il rispetto va praticato, non solo evocato.

Minetti ha ricordato le origini di questo progetto, nato dai sogni condivisi con Luca Massaccesi e Giusy Versace, e ha sottolineato il significato profondo di questa giornata: “Non è un convegno, non è un evento. È la partenza di una maratona collettiva. Non si vince arrivando primi, ma arrivando insieme.”

Con la sensibilità di chi vive la quotidianità senza la vista, ha lanciato un messaggio ai genitori: “Siamo sempre pronti a puntare il dito verso la scuola, lo sport, la società. Ma quando ci chiediamo davvero cosa possiamo fare noi, come genitori, come guide?”

Ha condiviso anche un’esperienza personale, quella di quando sua figlia, alla domanda “Com’è andata oggi?”, risponde “Non me lo ricordo”. Un segnale che richiama l’attenzione sull’ascolto profondo e non superficiale: “Vivere l’educazione non significa solo osservare, ma soprattutto ascoltare. Anche quando la risposta non arriva.”

Nel cuore del suo intervento, una potente metafora sportiva: “Immaginiamoci tutti con una maglia, sulla linea di partenza. Come in una maratona. Ognuno con i propri tempi, con le proprie forze. Ma con una sola direzione: costruire una società dove il rispetto non sia solo detto, ma agito.”

Ha concluso con una riflessione semplice e potente: “Oggi non premiamo chi è già arrivato. Vince chi tenta l’impresa. Chi decide di partire, anche se sa che sarà lungo e faticoso. Ma insieme, possiamo farcela.”