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Aprea: la scuola sia un luogo di vita

Nel suo intervento alla Maratona sul Bullismo, la Senatrice Valentina Aprea, Sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione, ha lanciato un appello concreto: “Il bullismo non si affronta solo con nuove leggi. Serve ripensare l’intera esperienza scolastica. La scuola deve tornare a essere una comunità educativa viva, fatta di relazioni, non solo di voti e contenuti.”

Dopo oltre trent’anni di impegno sul tema dell’istruzione, Aprea ha sottolineato quanto il fenomeno del bullismo sia mutato e aggravato nel tempo, assumendo nuove forme attraverso il cyberbullismo: “Non siamo migliorati, abbiamo solo aggiunto nuove modalità di violenza, più subdole e difficili da riconoscere.”

Al centro del suo intervento, la necessità di agire sul piano pedagogico:

“Abbiamo bisogno di più pedagogia e di metodi didattici innovativi. Basta con la lezione frontale. È tempo di introdurre l’action learning, la flipped classroom e l’educazione al confronto.”

Ha inoltre evidenziato la distanza crescente tra generazioni, soprattutto nell’ambito tecnologico: “Con la Generazione Z e la Generazione Alpha siamo in svantaggio. Se vogliamo recuperare la nostra autorevolezza educativa, dobbiamo conoscere gli strumenti che i ragazzi usano e usarli meglio di loro.”

Aprea ha sottolineato l’urgenza di una nuova consapevolezza digitale da parte di insegnanti, educatori e genitori, con particolare attenzione all’impatto dell’intelligenza artificiale: “L’AI nelle mani di un bullo può fare danni gravissimi. È nostro compito conoscerla, educare al suo uso consapevole e non ignorarne i rischi.”

Infine, una proposta forte: fare della scuola un luogo di confronto trasformativo.

“I ragazzi vanno messi insieme. Devono imparare a parlarsi, a confrontarsi, anche quando sbagliano. Dobbiamo prenderli per mano e accompagnarli, non allontanarli.”

Il messaggio finale è chiaro: “Abbiamo 13 anni per educarli. Usiamoli per insegnare il rispetto, la relazione, il cambiamento. Solo così la scuola tornerà a essere ciò che deve: un luogo di vita.”