Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Pratelli: contro il bullismo serve una scuola che ascolta

Durante il suo intervento alla Maratona sul Bullismo, Claudia Pratelli, Assessora all’Istruzione di Roma Capitale, ha ribadito con forza che il bullismo e il cyberbullismo non sono fenomeni esterni o marginali, ma coinvolgono tutti: vittime, aggressori e spettatori silenziosi.

“Se consideriamo il bullo come un mostro isolato, sbagliamo prospettiva. Dobbiamo osservare l’intera dinamica sociale in cui questi comportamenti si sviluppano e si rafforzano”, ha dichiarato.

Tre sono i punti cardine toccati nel suo intervento:

1. Responsabilità educativa collettiva

Secondo Pratelli, l’educazione non può più essere delegata solo alla scuola e alla famiglia. Anche le istituzioni, i media, la società civile devono assumersi un ruolo attivo nel promuovere il rispetto e contrastare la violenza:

“Che esempio diamo se normalizziamo l’insulto nei contesti quotidiani, nei dibattiti pubblici, negli stadi?

2. Vergogna e pervasività digitale

La seconda riflessione ha riguardato il ruolo crescente della vergogna tra i più giovani e l’effetto amplificatore dei social:

“Non esiste più un luogo sicuro. Il bullismo oggi è pubblico, costante, digitale. La presa in giro non si consuma tra quattro mura, ma resta online, visibile a tutti, per sempre.”

3. Le azioni di Roma Capitale

L’Assessora ha illustrato alcune delle iniziative concrete promosse dalla città:

  • Scuole Aperte: un programma attivo da tre anni che tiene le scuole aperte oltre l’orario scolastico, con attività educative gratuite, di qualità e inclusive.
  • Educazione affettiva e alle relazioni: percorsi nelle scuole medie per aiutare gli studenti a riconoscere e gestire le emozioni, promuovendo relazioni sane e paritarie.
  • Tavolo interistituzionale contro il bullismo: da cui è nato un progetto di educazione emotiva circolare, che unisce mondo della scuola e dello sport per formare educatori capaci di affrontare le dinamiche tra pari.


“Costruire un clima positivo nelle scuole è fondamentale. Non tutte le famiglie hanno gli stessi strumenti: servono spazi pubblici accessibili dove crescere insieme”, ha concluso Pratelli, sottolineando l’importanza di un’alleanza educativa ampia, coraggiosa e continuativa.